Sarà un caso ma tutte le cose tanto odiate da molti genitori, per me eccessivamente “moralisti” e anche detti “Net Gen Skeptic”, sociologi, pedagogisti e psicologi che si occupano della sfera infantile, iniziano con la T, come tecnologia, televisione, telefonini, touchscreen e tablet. Sono sicura che se mi sforzassi di più ne troverei altre di cose proiettate al futuro che iniziano con la consonante T.
Sempre più spesso capita di confrontarmi con genitori che esclamino stupiti: “mio figlio di 2 anni ha già capito come sbloccare il mio iPhone”, oppure “Utilizza lo smartphone meglio di me”. Tra questi bambini ci sono anche i miei ovviamente, ma la differenza è che io ne vado fiera. Sì, sono felice che la Grande e il Piccolo, rispettivamente di 6 e 3 anni, abbiano una forte dimestichezza verso la tecnologia. Mi preoccuperebbe fosse il contrario.
Questo per mia attitudine professionale o perché tendenzialmente sono sempre abbastanza contro corrente? Sarà, ma una cosa è certa: i miei figli voglio che crescano tecnologicamente informati ed avanzati.
Mamme, siamo praticamente nel 2014 e sento dire ancora frasi dove, se ne cambiamo il soggetto, tablet, smartphone, pc, con: radio, walkman, commodore 64, sono le stesse identiche che dicevano mia madre e le sue amiche; ed io sono classe ’75, quindi neanche tanto agée.
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