I bambini nascono programmati per giocare. Giocando apprendono, che lo facciano da soli, con altri bambini o con i genitori, tutto è un’esperienza unica che li accompagna nel cammino della crescita.
Io non sono una grande “giocatrice” con i miei figli. Non perché non mi piaccia, semplicemente non sono stata abituata. Non ho ricordi di me stessa a giocare, alla maestra o alla dottoressa, con mia mamma o mio papà.
Io gioco con Carlotta e Alessandro se c’è un obiettivo di apprendimento. Lo so, snervante e ansia da prestazione la fanno da padrona, ma io non sono come mio marito. Lui passa ore per terra coi bimbi a giocare con le costruzioni, le macchinine o le Barbie. Non a caso cercano sempre lui come compagno di gioco. A modo mio, però, mi sono ritagliata un ruolo un po’ laterale, quello del “mamma dipingiamo” oppure “impastiamo” o ancora “guardiamo un film”, eh sì perché noi lo viviamo come fosse un gioco: i preparativi come se fossimo al cinema, i pop-corn che scoppiettano nel microonde, un sacchetto di caramelle gommose a testa e poi tutti sotto la copertina a guardare e commentare il film con: io sono lei, tu fai lui e Ale è il bambino. Insomma cerco di ritagliarmi il mio spazio insieme a loro nonostante i miei limiti.
Ecco perché ho accolto con entusiasmo l’invito fattomi da Kinder Sorpresa per partecipare ad un laboratorio a sorpresa insieme ai bimbi. Io con Carlotta e mio marito Luca con Alessandro. Un paio d’ore passate in un contesto bellissimo, quello del MUBA, il museo dei Bambini di Milano dove, insieme ad altri genitori ci siamo denudati delle nostre maschere di adulti e anche delle scarpe:) per sdraiarci insieme ai nostri bimbi.
Ciò che mi è piaciuto molto è la scelta di utilizzare un bancale appoggiato a terra in sostituzione del tavolo; questo ha portato anche noi adulti a metterci all’altezza dei bimbi così da annullare tutte le differenze di ruoli genitori/figli, nel momento del gioco.
Ci siamo trasformati in osservatori, scrutando il mondo intorno per scovare oggetti diversi nelle cose. Così una cornice è diventata una finestra affacciata sul mare, o una greca degli occhiali del color dell’arcobaleno acquisendone tutta la magia possibile.
Per un paio di ore non sono esistiti il bambino e l’adulto, tutti allo stesso livello, tutto giusto e corretto, qualunque fosse il disegno fatto. La collaborazione e l’unione nel fare il disegno ha creato un “legame empatico” con Carlotta che è durato per tutta la giornata, anche quando oramai stanchi ci siamo accoccolati tutti e quattro sul divano di casa.
Bellissima giornata, ma soprattutto esperienza significativa: giocare (anche con poco) e passare del tempo concentrata sui miei bimbi mi ha insegnato e fatto scoprire nuove sensazioni che senza dubbio ripeteremo grazie anche alla campagna “Giochiamo Insieme” promossa da Kinder Sorpresa che ha regalato giornate di incontro e gioco tra genitori e bambini in un progetto educativo che ha avuto tappa nei musei dei bambini d’Italia: MUBA per Milano, ESPLORA per Roma e la Città della Scienza per Napoli.
Volete giocare anche voi con i vostri bambini? Sul sito Kinder Sorpresa tante iniziative coinvolgenti ed educative.