“Le mamme hanno paura di tutto”, “Voi madri siete iperprotettive”, “Le madri farebbero crescere i figli sotto una campana di vetro!” Quante volte avete sentito pronunciare queste frasi? Molte vero? Ma cosa succede quando in famiglia è il padre quello ansioso?
Inverno, uscita da scuola, i bambini sciamano fuori dall’edificio e i primini si riconoscono subito dalle giacche abbottonate storte e dalle cuffie rigorosamente al contrario.
Ad attenderli quasi solo nonni e mamme che provvedono immediatamente a sistemare le canottiere all’interno dei pantaloni, a mettere le cuffie a chi ha cercato di liberarsene nel cestino del cortile, e a fare almeno tre giri di sciarpa attorno al collo “che non si sa mai che ci sia uno spiffero d’aria” (avrebbe avuto più chance Al Capone di entrare a Fort Knox senza essere notato che dell’aria di infilarsi in quel colletto!).
In tutto questo però capita di vedere lui, il Padre Solitario, ma solitario non perché unico padre venuto a prendere il figlio a scuola (in fondo siamo nel 2014!) ma perché è il solo che ha più ansia di tutti i nonni e di tutte le mamme presenti messe assieme.
Per una misteriosa legge genitoriale al Padre Ansioso corrisponde di solito quella che il sentire comune (ovvero La Gente, il coro per dirla con Concita de Gregorio) definisce Madre Snaturata perché pensa che un raffreddore sia solo un raffreddore e non tiene il figlio (ormai universitario) a casa da scuola per curarlo al meglio.
Questa è una grande fortuna perché il Padre Ansioso tende a fare di tutto una tragedia e la Madre Snaturata è indispensabile per il mantenimento della sua salute mentale e soprattutto per quella del bambino.
Infatti il Padre Ansioso è più pericoloso di una madre facente parte della stessa categoria, perché da un papà non ci si aspetta la paranoia (zelo opportuno lo definirebbe lui!) mentre per una mamma è più “nel ruolo”.
Quindi il padre che costernato si rivolge alla moglie con un “Ma non gli metti il maglione di lana pesante?!?” il 20 marzo visto che fino al 21 si è ancora ufficialmente in inverno, è molto più credibile del suo corrispettivo femminile.
Una madre sarebbe scioccamente ansiosa e castrante.
Un padre è prudente.
Nemmeno a dirlo questa è l’esatta fotografia di quanto accade in casa nostra: mio marito che va in ansia ad ogni starnuto (figuratevi quando dobbiamo fare i vaccini) e io che come dico sempre
quando distribuivano l’apprensione materna probabilmente ero al bar a farmi uno spritz :-D
A volte la cosa assume contorni di una comicità assurda perché l’uomo, pur essendo ansioso, sempre uomo rimane e al netto di lodevoli eccezioni (e ne conosco molte: mio padre e mio cognato in primis) è comunque privo di spirito pratico quando si tratta di figli.
Questo significa, care amiche, che, nonostante voglia mettere la canottiera ai bimbi anche a luglio, non saprà dove trovarle anche se sono nello stesso cassetto da quattro anni.
E no, non gli farà l’aerosol, ma sfinirà la moglie perché parta con la “simpaticissima” pratica fin dal primo colpo di tosse.
Ma ora cari papà ansiosi lasciatevi dire alcune cose dall’alto della mia esperienza di consorte di un vostro “simile”:
- i bambini non si rompono tanto facilmente: potete cambiare un pannolino anche voi e smetterla di stare col fiato sul collo a vostra moglie con “attenta che gli fai male” come mantra
- se volete che i vostri figli siano coperti da innumerevoli strati di abiti cercate di imparare dove vengono conservati e occupatevi voi di vestirli
- siate consapevoli che se porterete a termine il punto precedente i vostri figli vi odieranno un po’…ok un po’ tanto
- cercate di rilassarvi e di pensare che voi da piccoli giocavate a sassate fra fazioni rivali del quartiere e che nonostante questo siete diventati grandi e grossi. Anche i vostri figli sopravviveranno!
E a voi tutti padri e madri con livelli di ansia assolutamente controllabili: grazie di esistere! Vi passo uno spritz? ;-)
madre che stava a fare lo spritz? Presente. Il mio non è super ansioso ma lo è decisamente più di me! Ma di molto! E l’aereosol ci pensa lui che io la odio quella macchinetta!
Grazie di esistere! Con cin!