C’è un libro che mi ha aiutato molto a organizzare la mia vita e il mio tempo: “Esci Prima dall’Ufficio. Come fare di più in meno tempo” di Laura Stack, edizioni Sperling & Kupfer
La cosa più bella che mi ha insegnato è la necessità ad un certo punto della propria vita di sedersi a tavolino e capire cosa è importante per me, oggi, nella mia vita.
I punti fermi, i capisaldi, quello a cui tengo tanto da dare la vita o da impegnarmi a fondo ogni giorno, ogni ora, ogni secondo della mia esistenza.
Per chi ha una famiglia è ancora più importante che per chi non ce l’ha, anche se tutti dovremmo muoverci sempre secondo queste linee guida.
Quindi come possiamo fare per scrivere la nostra dichiarazione d’intenti?
Partiamo facendo una lista di 10 cose, quelle davvero fondamentali.
Bene, ora cancellatene la metà. Difficile vero? Sì, fare scelte lo è sempre ma è anche importante iniziare a capire cosa ci interessa davvero e cosa è invece “rumore di fondo”.
Ora arriva lo sforzo finale, quello davvero duro: cancellatene altre due. Cosa vi è rimasto?
Guardatelo: è nero su bianco. Alla fine si riduce tutto lì per voi. Il resto viene dopo.
Ma se questi sono i vostri valori-guida, ora pensate a che obiettivo avete per la vostra vita legato a ognuna di queste voci.
Ora siete pronti a scrivere la vostra Dichiarazione di Intenti, il vostro bando programmatico, la messa nero su bianco di cosa volete dalla vita, il vostro obiettivo a lungo termine. Per quanto la vita sarà burrascosa questo deve essere il vostro faro nella notte. Unite gli obiettivi in una frase organica e avrete ciò che vi serve.
Ma il titolo di questo post parla anche di priorità. Le priorità sono importanti nella vita: da quali scelte fare a livello professionale fino alla gestione delle pulizie, avere una scala di priorità è indispensabile.
Cercate di capire quali attività che vi portano via più tempo (lavoro a parte).
Bene, ora chiedetevi se fanno parte della vostra dichiarazione di intenti o no.
Sì? In che modo? Diretto (sono attività che avete esplicitamente enunciato nella dichiarazione) o indiretto (non sono proprio scritte lì parola per parola ma sono “strette parenti” di una parte base della dichiarazione)?
No? Provate a domandarvi se, pur non essendo cose base, vi siano davvero utili? Ad esempio fare shopping ogni sabato non è fondamentale (no, non lo è, smettetela!) ma non si può nemmeno essere sciatte!
In questo caso non eliminiamole completamente ma chiediamoci ancora: sono cose che oltre a non essere essenziali non ci interessano nemmeno? E perché farle?
Se avete speso mezz’ora a riordinare in ordine cromatico le camice di vostro marito così fa meno fatica a vestirsi la mattina…beh mie care amiche io e voi dobbiamo fare seriamente una chiacchierata! Dategli una scala pantone e fate che si arrangi da solo.
Potete aiutarvi con questo schema
A questo punto avete un’idea di cosa fare con ogni attività:
- Il quadrante “cestino” non ha bisogno di spiegazioni: sono cose inutili, che non vi servono e per quanto fino ad oggi vi siano sembrate essenziali dovete imporvi di eliminarle.
- Il quadrante “delega” è chiaro ma difficile per molti: fate fare quelle cose ad altri. Vostro marito può buttare la spazzatura, vostra moglie può piantare un chiodo, vostro figlio undicenne può pulire la sua stanza…magari dovrete minacciarlo con forbici e cavo della play in mano…ma può farlo!
- Il quadrante “programmazione” contiene quelle attività che si possono rimandare quindi teniamole da parte e scadenziamole.
- Il quadrante “priorità” contiene tutte quelle attività che vanno fatte subito.
Che ne dite? Ci proviamo?