Una delle cose che ricordo della mia infanzia sono le lunghe ore trascorse a sfogliare i libri di animali, ne avevo moltissimi e vista la mia passione per la materia, in famiglia me ne regalavano molti. Di questi libri ricordo l’eccitazione e la curiosità che suscitava in me all’idea di scoprire le abitudini delle specie che abitano il mondo assieme a noi. Questa stessa sensazione l’ho riprovata sfogliando le prime uscite de Il Pianeta Vivente: una nuova proposta di Hachette in collaborazione con il National Geographic.
Il Pianeta Vivente: perché ci è piaciuto
Innanzitutto preciso che quel ‘ci’ comprende la sottoscritta, mia figlia e marito, quel che colpisce in prima battuta di quest’opera sono senza dubbio le immagini, che definire meravigliose è veramente riduttivo. Del resto quando il National Geographic ci mette lo zampino non ci si può aspettare niente di diverso:
Tra l’altro un’immagine statica è di grandissimo impatto emotivo per i nostri piccoli abituati alle sequenze in movimento: permette loro di concentrarsi e fare una serie di considerazioni su dettagli quali le zanne del leone o le straordinarie macchie del ghepardo.
I volumi sono dedicati ad una particolare tipo di animale: noi abbiamo ricevuto ‘I predatori della savana ‘ e ‘I Giganti del mare’, che contengono non solo delle immagini da togliere il fiato, ma anche accurate descrizioni dell’ambiente e del modo che ogni specie ha di interagire con questo.
Una serie di box evidenziano e spiegano particolarità e aspetti particolari di ogni specie animale,. Ovviamente grande spazio viene riservato ai rischi di estinzione e a cosa si sta o non si sta facendo per mantenere ogni meravigliosa diversità. Del resto sensibilizzare ad avere cura del Pianeta e di chi lo abita assieme a noi è la missione di National Geographic dal 1888, non decisamente la moda del momento insomma.