Dlin, dlin, dlin, dlin, dlin, i campanellini suonano fuori dalla finestra in queste sere di Dicembre: sta passando Santa Lucia. Presto bimbi, non vi attardate, i capricci calmate. È forse il ricordo più bello della mia infanzia: la trepidante attesa delle Santa, che porta i doni a tutti i bimbi che fanno i bravi.
Dove abito io, a Brescia, e anche a Verona e Bergamo, il 13 Dicembre si festeggia un Natale anticipato. La tradizione vuole che la notte del 13 Dicembre una signora vestita con un velo e cieca, porti giocattoli e dolci a tutti i bambini.
Un paio di settimane prima si prepara una bella letterina con l’elenco dei doni che si vorrebbero, lasciando una manciata di fieno per l’asinello che l’accompagna, e una bella tazza di latte e biscotti per la Santa. Il giorno dopo lo stupore negli occhi dei bambini è impagabile “mamma, la Santa ha preso la letterina. E’ passata, è passata!”.
Ogni giorno aspettano il 13 Dicembre, sperando e già pregustando il momento di giocare con tutti quei doni.
Di tanto in tanto, si sentono le campanelle, provenire da fuori: Santa Lucia è in zona, sta controllando che i bimbi stiano facendo i bravi, e subito tutti i capricci si calmano. La paura di non ricevere i doni è più forte.
Ricordo che quando ero piccolina io, non ci riempivano di giochi durante l’anno. I regali belli erano solo al compleanno e a Santa Lucia, dove arrivava il carico più grosso, e a Natale non si faceva gran ché, ci divertivamo di più a giocare con l’albero e il presepe: è il nostro Babbo Natale.
Tra i bambini giravano racconti fantomatici di chi l’aveva vista davvero e gli altri ascoltavano, con immenso stupore: tutti volevano vederla, ma non si poteva!
Mi ricordo ancora che quelle notti prendere sonno era difficilissimo, tanta era l’eccitazione, ma quello che ci aspettava la mattina era fantastico. Da me riempiva un tavolo enorme con giochi sia per me, che per mio fratello, nonostante non fosse più tanto bambino, vassoi con tantissimi dolci e clementine, biscotti a non finire.
Un sogno, insomma. La cosa più bella era che a volte portava doni anche per i cugini, perciò bisognava fare i giri tra i parenti per consegnare il dono e vedere se aveva consegnato qualcosa anche per te.
Adesso che sono mamma non vedo l’ora di instaurare questa tradizione anche con mio figlio, perché voglio fargli provare la stessa emozione mia e del suo papà di quando eravamo piccolini.
Insegniamo la magia ai più piccoli, ne faranno un dono prezioso quando saranno adulti.
Questa è la notte di Santa Lucia
senti nell’aria la sua magia.
Lei vola veloce col suo asinello
atterra davanti ad ogni cancello.
Ad ogni finestra un mazzolin di fieno
e l’asinello ha già fatto il pieno.
Santa Lucia con il suo carretto
lascia a tutti un gioco e un dolcetto.
Porta ai bimbi tanti regali
tutti belli, tutti speciali.