FAMIGLIA

Sexting e ricatti: occhio al telefonino dei ragazzi.

Telefonino-Teenager

Mio nipote ha otto anni e ha un telefonino blackberry ultimissima generazione, di quelli che fanno foto, video e sono perennemente collegarti a social network di ogni genere, chat e diosolosacosa. Smanetta con una certa perizia qualsiasi dispositivo si trovi tra le mani, e questo onestamente mi mette in guardia.

Non voglio essere paranoica e neanche limitargli troppo la vita, ma sono onesta: è facilissimo incappare in qualche trappola a sfondo sessuale o a qualche immagine un po’ troppo esplicita per la sua età. Magari semplicemente sarà lui, se non ora forse tra qualche anno, a condividere foto spinte di compagne e compagni di classe in atteggiamenti inequivocabili. Oppure ne sarà protagonista lui. Chi può dirlo? Difficile fare una stima di quello che sarà, l’unica cosa da fare è fare in modo che i supporti tecnologici non fagocitino la sessualità dei ragazzi.

Vero che è facile condividere, ma è meglio non diventare vittime della vergogna.

Cosa fare col sexting.

Una mamma americana per natale ha regalato al figlio un iPhone correlandolo di questi bellissimi 18 consigli: sono stupendi e validi per ogni ragazzino e ragazzina che abbia a che fare con telefoni e computer. Ma cosa fare comunque quando le raccomandazioni non bastano? Una delle truffe più in voga in questo periodo è legata alle chat video. Soprattutto i ragazzi vengono agganciati da delle aitanti signorine molto disinibite che prima diventano amiche anche su Facebook, poi li convincono a spogliarsi in video, e una volta ottenute le immagini, minacciano il malcapitato di postare tutto sulla bacheca degli amici se non ottengono soldi in cambio. Occhio anche a Twitter per gli stessi motivi. E anche perché è una miniera di immagini porno. Basta finire sul profilo di qualche star dell’hard.

Per le ragazze il raggiro è diverso. Chat roulette piace proprio per quel senso di proibito, il fatto è che è popolato di maschi dalla mutanda calata che non ci mettono nulla a mostrare l’armamentario a chiunque si trovi dall’altra parte. Attenzione anche a Skype dove sconosciuti possono entrare in contatto con loro (meglio attivare i filtri di privacy appositi). Generalmente i pedofili preferiscono le chat per abbordare le ragazzine, conquistare la loro fiducia e poi incontrarle di persona.

Ma fenomeno ancora più difficile da controllare è il Sexting vero e proprio, ovvero la condivisione di foto spinte o erotiche, prodotte proprio dai ragazzi e condivise tra loro.

Capita di scambiarsi immagini di parti intime, magari perché lo chiede il fidanzatino o perché si vuole fare i gradassi con gli amichetti. Ecco, questo è da evitare perché non è detto che la persona con cui si scambiano le immagini le tenga per sé, capendo l’importanza della privacy. La fiducia decade in fretta se un amore si chiude o se un’amicizia viene meno. O delle volte anche un comportamento sessuale particolarmente disinibito può scatenare la voglia di condivisione (la faccio pratica: non è così insolito che i ragazzini facciano petting anche molto spinto nei bagni della scuola). Il web è pieno (purtroppo) di queste immagini che ancora offuscano la serenità e la privacy di quelli che sono – loro malgrado- i protagonisti.

Quindi un consiglio che vale sia per i minorenni (ma anche per gli adulti) è NON FIDATEVI. O se proprio lo volete fare e volete mandare delle immagini, fate in modo di non essere riconoscibili. Il buon senso e un po’ di sana diffidenza possono fare la differenza.

Avete avuto problemi simili coi vostri figli? Qualcosa di simile è capitato anche a voi?

 

 

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