La scuola è finita, la primavera quasi non si è vista ed ora eccoci a fronteggiare giorni di cielo limpido e caldo torrido, così, le giornate ormai lunghe, si passano al parco o in giardino ed è arrivato il momento di proteggere la pelle dei bambini dal sole.
Premetto subito che questo post sarà un po’ forte ed estremo, ma la protezione della pelle è un argomento al quale io tengo molto e spesso per far capire l’importanza di determinati atteggiamenti non esistono mezzi termini ed io non intendo usarne o sforzarmi di trovarne, non abbiatemene.
Noi, da che diventiamo genitori, sviluppiamo un senso di protezione innato, che applichiamo ogni qualvolta riteniamo che la situazione in corso possa mettere a rischio la salute dei nostri bambini. Così quando fa freddo li proteggiamo con cappelli e indumenti adeguati, se c’è vento copriamo il loro capo il più possibile, se fa troppo caldo ci appuriamo che non sudino, ma quando è estate ed il sole picchia alto in cielo fatichiamo a far entrare nel quotidiano la protezione della pelle dai raggi solari, fosse anche per una passeggiata al parco. Il come mai fatica a diventare un’attività di beauty routine solare quotidiana, è una domanda che mi sono posta molte volte.
Questa per me, come immagino per molti di voi, è la stagione più bella dell’anno e credo non esista bambino al mondo che non impazzisca di gioia nel poter passare pomeriggi e giornate al parco o nel giardino di casa. Poi ci sono un sacco di bimbi che frequentano i centri estivi e qui non ci siamo noi mamme a controllare che indossino il cappellino con visiera, oppure che prediligano dei giochi sotto le frasche degli alberi per giovare dell’ombra che fanno, passando così ore ed ore, più che sotto il caldo torrido del sole, sotto i raggi che esso emana.
Bisognerebbe che ci educassimo ad un corretto utilizzo/esposizione ai raggi solari perché proteggere la pelle dei bambini dal sole è un dovere, non un di più. E tanto più sono piccoli tanto più la loro carnagione è chiara e indifesa e tanto più il pericolo di scottature è dietro l’angolo.
Di fronte al sole non tutte le pelli sono uguali. E’ necessario individuare il fototipo per stabilirne le condizioni di esposizione più adatte e il fattore di protezione adeguato.
E’ dimostrato che il danno alla pelle da esposizione solare è cumulativo perché la cute di ciascun individuo conserva memoria di tutti i danni dovuti all’esposizione solare a cui è stata esposta nel corso della vita. Un elevato effetto cumulativo è causa di una maggiore probabilità di insorgenza di tumori cutanei.
Quindi. noi genitori, ci preoccupiamo di proteggere i nostri bambini da un semplice raffreddore e ci curiamo relativamente di proteggerli da futuri e potenziali melanomi, perché?
Personalmente mi rispondo che pecco nella ripetizione delle applicazioni. Al mattino, prima di portarli rispettivamente al centro estivo ed al nido, metto loro sulle parti esposte ai raggi solari, una crema SPF50, ma poi… basta, quando invece andrebbe applicata almeno ogni 2/3 ore e se si è al mare anche con maggior frequenza, prediligendo obbligatoriamente creme waterproof, idrorepellenti.
Quali prodotti sono indicati per proteggere la pelle dei bambini dal sole
Oggi si parla di protezione cutanea topica e sistemica. Infatti oltre ad esserci in commercio molte creme solari oggi c’è la possibilità di iniziare a proteggere la pelle dei bambini dal sole, settimane prima, con un’azione che parte dall’interno grazie al supporto di sciroppi ad alto contenuto di b-carotene per i più piccoli, il corrispettivo delle nostre capsule.
Tra innumerevoli creme ad alto fattore di protezione (SPF) io prediligo quelle spray, per la praticità di utilizzo. In commercio ce ne sono di tantissime marche, tra cui Heliocare SPF50 (la marca che utilizzo io per tutta la famiglia), Eucerin Kids 50+, Nivea Sun Kids, La Roche-Posay 50+, Mustela 50+, Chicco O+, Avène 50+ con un sito interamente dedicato a tutto ciò che gira intorno al “mondo sole”
10Consigli per proteggere la pelle dei bambini dal sole
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