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Un “piccolo” grande passo: la scuola dell’infanzia

Cosa fare allora?

Innanzitutto lavorare su questo senso di colpa: pensate (e convincetevene!) che è un grande regalo quello che fate a vostro figlio; e’ una grande opportunita’ di crescita e di affermazione di sé, un’ occasione di iniziarlo alla società.

In secondo luogo accettare il fatto che stiano crescendo: è normalissimo che ogni genitore, soprattutto la madre, in cuor suo covi il desiderio che il suo piccolo rimanga “ piccolo”, appunto. Questa accettazione non può avvenire in modo repentino, ma lavorate affinchè questa consapevolezza sia parte di un percorso di crescita graduale e costante da percorrere insieme a vostro figlio.

Lasciare che il bambino pianga: è un meccanismo di difesa che permette loro di dar voce al senso di insicurezza che in quel momento sentono dentro e che non riescono ad elaborare; ma questo sfogo è sicuramente utile solo però se accompagnato dalla nostra comprensione: dire al bambino “ smetti di piangere che ormai sei grande” non solo non è funzionale dal punto di vista pratico, in quanto è un comando del quale il bambino non comprende il senso, ma è un’affermazione che porta con sé un’ infinità di bugie e controsensi (il bambino è grande in quel momento ma per altre cose è “ ancora piccolo”? Quindi è grande o piccolo? Se si è grandi non si può piangere? E perché poi in alcune occasioni gli è permesso, ad esempio quando si fa male?)
Meglio rassicurarlo, ad esempio, in questo modo: “capisco che adesso sei triste, ma non ti devi preoccupare perche’ qui ti divertirai; mamma(o papà) deve andare al lavoro ma appena finisce viene a prenderti e staremo di nuovo insieme”.

E ancora, aiutarlo in questa particolare fase vuol dire anche mantenere una certa routine, una certa quotidianità e se possibile, non fargli vivere ulteriori cambiamenti.

Inutile forse dire che è fondamentale che lo sproniate a raccontare la sua giornata e che abbiate sempre commenti positivi, accompagnati da rinforzi positivi anche nei suoi confronti: “ ah, ma allora sei stato bravissimo!”; “ ma quante cose belle fate a scuola!”.

Per ultimo, ma non da ultimo, un consiglio indispensabile: mamma e papà condividano la stessa modalità, si confrontino e affrontino insieme questo piccolo grande passo.

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