Che la tecnologia abbia cambiato il mondo è innegabile. Lo vediamo quotidianamente e lo vediamo anche attraverso i nostri figli, soprattutto per chi è nativo digitale, ovvero coloro che sono nati in un mondo già informatizzato.
Pensiamo a quante azioni quotidiane facciamo online: social media, acquisti, ricerche. Molte di queste attività vengono oggi svolte anche da migliaia di adolescenti. La tentazione di delegare loro il controllo di questo campo, perché diciamolo, sono molto più bravi di noi, è grande. Tuttavia nel vasto mare del web i ragazzi non vanno assolutamente lasciati soli e devono essere aiutati in un percorso di educazione digitale.
L’educazione digitale, di cui si stanno occupando sia le istituzioni, con il supporto della Polizia Postale, sia associazioni ed esperti in cybersecurity, aiuta adulti e minorenni ad affrontare e capire i pericoli che corrono in rete ma anche ad usare la tecnologia in modo ottimale.
Il primo passo per evitare di cadere nelle trappole del web infatti è conoscere quali rischi esistono. Oltre ai famosi virus che infettano i nostri dispositivi rendendoli inutilizzabili, ci sono altri malware o software dannosi:
- Un virus o malware si nasconde in un download infetto, in un sito non sicuro o in mail fittizie.
- Il phishing è una tecnica usata per estorcere dati personali attraverso un link o una mail ritenuta affidabile
- Gli hacker possono usare tecniche di social engineering per fingersi altre persone, acquisire la fiducia dell’utente, farsi dare dati sensibili che poi vengono usati in contesti non sicuri.
Che cosa si può fare dunque? Innanzitutto installare un buon antivirus su ogni dispositivo (anche mobile, anche quelli più sicuri!).
Dopodiché è molto importante insegnare ai ragazzi che:
- Non bisogna fornire dati sensibili come l’indirizzo di casa, numeri di cellulare ecc, se non nei siti istituzionali.
- Occorre fare attenzione alle foto condivise online: una volta in rete è difficile seguire il percorso che queste possono prendere e in che mani finiranno.
- Chat e forum: non bisogna fornire informazioni personali e accettare di incontrare sconosciuti
Anche in questo caso, come in altri, siate partecipi della loro vita: create insieme a loro gli account sui social network (verificandone preventivamente i limiti minimi di età) o altri servizi online così da scegliere insieme il nickname, controllare che dati vengono richiesti e soprattutto create insieme una password che sia forte e criptata. Un altro strumento molto utile per proteggere i propri dati online, dunque la propria privacy, ed impedire di venire intercettati dagli hacker è utilizzare una virtual private network. Che cos’è una VPN? È un sistema che crea uno scudo tra il nostro dispositivo ed internet lasciando fuori ogni tracciamento ed ogni perdita di dati.
Dunque servono delle regole per gestire il rapporto con internet? Più che regole serve un’educazione al corretto utilizzo. La tecnologia, e tutti i suoi strumenti e derivati, è un valido aiuto nella conoscenza del mondo e per scoprire altre realtà. Ma è solo questo, uno strumento, non tutta la nostra vita, e nemmeno quella dei nostri ragazzi, che devono imparare ad essere utilizzatori e non utilizzati.