Volere bene ai propri figli, proteggerli dai pericoli, difenderli è un comportamento sano e naturale, ma come per molte cose, va assunto o donato nella giusta misura. L’ansia del genitore quando inizia ad essere troppo forte, pervasiva, blocca la scoperta del bambino, la sua naturale voglia di sperimentare, fare, riuscire perché in lui si insinua il dover avere l’approvazione, il permesso, l’autorizzazione, qualcuno che crede in lui.
Ogni essere umano ha delle proprie paure, con le quali deve convivere, o che al contrario deciderà di affrontare.
I genitori hanno le proprie e i bambini anche, perché caricare i figlie di entrambe? La paura di un genitore, riversata sul figlio, spesso diventa una paura del bambino stesso.
Esempio: ci sono mamme che avendo paura dei cani, evitano che i loro bambini vengano in contatto con essi; i bimbi, invece, se non in presenza dei genitori mostrano interesse per questi animali che leccano, abbaiano e scodinzolano. Tuttavia,dopo un buon allenamento fatto di: “Attento che morde! Non toccarlo, stai lontano!”, ecco che anche il bambino tranquillo e fiducioso nei confronti del cane inizia ad avere paura, a piangere quando uno di loro gli si avvicina. La paura del genitore in questo caso ha contagiato un individuo sano: il bambino. Poi però la spiegazione è: “Mio figlio, è come me. Entrambi abbiamo paura dei cani”. Questo banale esempio è per mostrare che così come per un cane questo può accadere per una enorme quantità di cose (l’acqua alta, i medici, il farsi male, batteri, ecc..).
Sull’argomento consiglio una lettura interessante, di Luca Tiraboschi: Faccia di cuore. Una spaventosa storia d’amore.
Sicuramente pensare che il proprio figlio ci assomigli è gratificante, dire che quando crescerà cambierà quei piccoli comportamenti insicuri, è rassicurante, ma non è la realtà. Il genitore è il primo modello per il proprio bambino, perché non dare allora anche il modello di un genitore che si sa fermare, riflettere su una propria problematica (l’ansia o le paure che si cercano di placare tenendo tutto sotto controllo)e si attiva per “proteggere”, in maniera sana ed educativa questa volta, il proprio bimbo dalla contagiosa “paura del vivere”?