Si fa un gran parlare di sostenibilità e ambiente, compriamo ciabatte prodotte con plastica riciclata e poi all’improvviso viene pure il dubbio che da qualche parte si producano bottiglie destinate a divenir ciabatte. Penso male?
Forse, certo è che dietro un prodotto che vuole essere buono e salutare non possono esserci persone sfruttate, l’ambiente depauperato e scarichi puzzolenti. Perché allora la domanda seguente è: sano e buono per chi?
Giusto questo pensavo prima di fare una chiacchierata con Simona Fiorentini dell’omonima azienda torinese storicamente votata all’innovazione nel campo dell’alimentazione. La Fiorentini alimentari ha qualcosa come 100 anni di storia e da una bottega di specialità in centro a Torino è diventata, nel corso di un secolo, sempre qualcosa di diverso: oggi produce alimenti buoni, ma come spiegherò, proprio buoni buoni dentro e fuori.
Buono dentro
La nostra chiacchierata è partita dai bambini ovviamente e dalla volontà di proporre snack contemporaneamente sani e buoni, perché i bambini mica li freghi: se la merenda non è buona col cavolo se la mangiano. E la proposta è molto varia: dai Choco Rice al Merenduo, una bella combinazione tra lo snack di mais bio e la purea/succo di pesca con tanti buoni ingredienti bio. Il Merenduo consente anche ai piccoli di iniziare una piccola collezione di gommine, un buon motivo in più per una merenda sana.Quando dico sana intendo sia dal punto di vista degli ingredienti, selezionati e semplici, sia per ciò che riguarda l’apporto calorico, a dimostrare che buono non è solo grasso o iperzuccherato.
Buono fuori
Perché buono fuori direte voi? Perché i prodotti Fiorentini non vogliono essere solo buoni e sani per chi li acquista, ma buoni e sani per tutti, anche per tutti i loro NON clienti. Perché? Iniziamo con il dire che i prodotti vengono tutti realizzati a Trofarello (TO) e già questo è un bel lato positivo per tutto l’indotto, non è banale né casuale che un’azienda produca solo in Italia. Si tratta di una scelta precisa che significa legame con il territorio.
Nel 2020 poi, un anno un po’ strano per tutti, la Fiorentini ha inaugurato un nuovo stabilimento che ha consentito un aumento della produzione. Non si tratta però della solita fabbrica, ma di un luogo pensato e realizzato per essere monitorato a livello energetico e garantire un basso impatto ambientale.
L’utilizzo oculato della tecnologia ha aiutato parecchio: è stato impiegato ad esempio l’Energy recovery system, che recupera l’energia generata nella produzione di aria compressa e la riutilizza per scaldare l’acqua dello stabilimento. Mica male no?
Un’altra meraviglia è il magazzino automatico, che utilizza macchinari in grado di scambiarsi l’energia in modo da minimizzare lo spreco.L’intero complesso viene inoltre mimetizzato da una collina su cui sono stati piantati 100 alberi per rimpiazzare quelli malati.
Ci sono tante altre iniziative Fiorentini alimentari di cui vi vorrei parlare, ma ciascuna meriterebbe un approfondimento a parte per una storia tutta da raccontare