Cucinare con i bambini è divertente, io lo sostengo sempre ma contemporaneamente non mi stanco mai di predicare che in cucina serve sicurezza perché i pericoli sono molti, primo fra tutti quello di gravi ustioni dovute al contatto con la porta forno o al ribaltarsi di pentole con liquidi bollenti.
I bambini che iniziano a gattonare e quelli fino ai 5 anni sono i soggetti più a rischio in famiglia, perché la curiosità, la voglia di indipendenza, il “io lo so fare” uniti al divertimento di fare le cose con i propri genitori, li mettono in condizione di non valutare i rischi. Sono semplicemente troppo piccoli per capire cosa deve far loro paura e cosa no.
D’altronde è un meccanismo innato dell’essere umano (difficilmente scardinabile anche negli adulti) quello che ci porta a dire “A me non succederà nulla”. Figuriamoci per un bambino piccolo che non ha ancora la percezione del fatto che la pentola possa ribaltarsi.
In Italia gli infortuni domestici sono ancora moltissimi e per i bambini il 33,7% avviene in cucina.
Le ustioni sono il 12,2% del totale degli incidenti nella fascia 0-14 anni anche se vediamo una maggiore concentrazione nei primi 5 anni di vita (fonte dati IncidentiDomestici).
Ma come fare per prevenire questi problemi?
Ecco alcuni piccoli consigli:
- tenete i bambini lontani dai fornelli quando friggete o eseguite cotture durante le quali si possano liberare schizzi di liquido bollente (ad esempio quando sfumate con il vino)
- proteggete i fuochi con una barriera proteggifiamma (due esempi su tutti sono Chicco e Brevi)
- ricordate che piastre elettriche e gas restano bollenti anche dopo che il fornello è stato spento (l’induzione no)
- per il forno scegliete prodotti con triplo vetro di tipo freddo che vi garantiscano temperature basse sulla parte esterna della porta
- non lasciate mai i bambini soli in cucina se i fuochi sono accesi
- nelle padelle girate sempre i manici verso il muro e non verso l’esterno
- se possibile utilizzate i fornelli posti verso il muro.
Ricordiamoci sempre che la sicurezza non è questione di fortuna e che crescere bambini autonomi non significa metterli inutilmente in pericolo.
Purtroppo ancora molti genitori (e altrettanti nonni) si trincerano dietro il “Quando eravamo piccoli noi ci si facevano meno storie!” e dimenticano che i tassi di mortalità domestica erano più alti, ma soprattutto che i tempi di gestione della casa e della famiglia erano diversi: cotture lunghe a temperature basse, spesso fatte quando i bambini non erano in casa, ecc…
Infine ma non meno importante: le leggi della probabilità. Non possiamo ragionare dicendoci che siccome non è mai successo nulla, nulla mai potrà succedere di tragico.
Purtroppo ogni volta che tiriamo il dado la probabilità di fare sei è sempre la stessa. E potrebbe essere oggi.
Solo che stavolta sarebbe letteralmente sulla pelle dei nostri bambini. Chi di voi vuole rischiare? Credo nessuno.
I bambini sono già molto spericolati da soli e non è il caso di offrire loro altre occasioni di infortunio.
Anche perché oggi abbiamo i mezzi per proteggerli. Ricordo bene l’infarto preso a mia madre quando scoprì che mentre riposava un pomeriggio io avevo preparato e cotto una torta da sola, a 9 anni, in un forno a gas non valvolato! Allora non c’era alternativa se non i primissimi forni elettrici, che con i pochi soldi a disposizione della famiglia i miei genitori corsero immediatamente a comprare.
Oggi ad esempio anche i forni a gas hanno la valvolatura (proteggendo così dalle esplosioni e dal soffocamento), ma devono essere scelti con l’opzione “cool door” per essere davvero completamente sicuri.
Quindi fate attenzione, proteggete i vostri bambini e ricordate sempre: #safetyfirst.