Women As Agents For Change: questo è il titolo di un progetto che si è tenuto a metà Aprile a Gerusalemme, nel quale una delegazione di professioniste israeliane e mantovane si è riunita per parlare della condizione della donna oggi, nel mondo del lavoro, dell’educazione e della società.
Durante il seminario sono state confrontate buone prassi dell’Oltrepò e della Provincia di Mantova e della Municipalità di Gerusalemme, con attinenza ai seguenti temi:
- Stereotipi sulla donna. La rappresentazione della donna attraverso i media.
- Rompere gli schemi – l’avanzamento di carriera della donna e la loro capacità di guadagnarsi posizioni manageriali, ecc.
- Le molestie sessuali nei confronti delle donne in luoghi pubblici.
- Far conciliare la maternità e la carriera.
- Educazione formale ed informale – incoraggiare le ragazze a prendere in considerazione ambiti di studio che normalmente vedono una dominazione maschile (scienze e matematica) e usare gli sport nell’educazione informale per potenziare le donne e infrangere la barriere dei pregiudizi di genere.
- Comunità differenti – le donne delle società patriarcali possono imparare ad essere più indipendenti all’interno della propria comunità.
- Solidarietà verso la donna – guidare e promuovere il cambiamento ed aiutare le giovani donne con l’avanzamento di carriera.
Le basi per futuri progetti in questo senso sono state lanciate da questo gruppo di circa trenta donne professioniste, con l’idea comune di scuotere il famoso “glass-ceiling”, una sorta di soffitto di vetro che separa le donne dai vertici del potere e della retribuzione in tutto il mondo. Si è parlato quindi molto di quote rosa, di pregiudizi, di fiducia in sé, di femminismo e maschilismo, di divisione dei compiti a casa e sul lavoro, e di distribuzione del potere relazionale ma soprattutto personale. L’esperienza è stata molto arricchente per entrambe le delegazioni, che hanno potuto toccare con mano progetti complessi volti all’integrazione di etnie, classi sociali e professioni sul tema dell’empowerment femminile, e della crescita della sicurezza e della fiducia in sé.
Ancora molto c’è da fare in termini di legislazione e di diritti civili, ma molto è da costruire partendo dall’empowerment personale delle donne, che è dimostrato da studi scientifici, si tirano spesso indietro non mostrando a pieno le proprie competenze quando sono presenti uomini.
Secondo voi da cosa possiamo partire per scuoterci e per scuotere il sistema?