Episodi di bullismo sono ormai molto frequenti soprattutto nelle scuole e non sempre per noi genitori è facile capire se nostro figlio è vittima di bullismo o se è proprio lui un bullo.
Dati statistici riportano che il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio di violenza; mentre il 22% ha subito ripetuti episodi.
Per avere qualche consiglio su come aiutare i nostri figli abbiamo deciso di incontrare la dott.ssa Valeria Monetti, psicologa dell’età evolutiva, che ci ha fornito un po’ di informazioni sul tema.
Cosa è il bullismo?
Si tratta di un comportamento sociale caratterizzato da azioni e atteggiamenti violenti non casuali ma intenzionali che perdurano nel tempo.
Può essere diretto quando ci sono comportamenti molesti che si mettono in atto in un rapporto diretto con la vittima e indiretto quando la violenza non è fisica ma psicologica.
Il gioco delle parti
Sul palcoscenico delle prepotenze ognuno ha un compito da svolgere:
- il bullo domina la scena ed è il protagonista delle azioni offensive;
- la vittima è il bersaglio da colpire;
- l’aiutante sostiene il capo;
- il difensore giustifica le azioni del bullo;
- gli osservatori guardano passivamente
Caratteristiche del bullo
- Dominante: è fisicamente prestante, usa la violenza per ottenere vantaggi, ha una elevata autostima e una scarsa partecipazione emotiva per gli altri;
- Leader: ha carisma e buone capacità comunicative;
- Subdolo: inganna ed è falso;
- Amico: carpisce la fiducia dell’altro per poi colpire;
- Ansioso: bassa autostima, invidioso, si sente inferiore agli altri.
Caratteristiche della vittima
Solitamente si tratta di una persona debole, sensibile, poco socievole, impacciata, molto brava a scuola.
La vittima può essere:
- Passiva: non reagisce, non denuncia, non chiede aiuto;
- Che provoca: temperamento turbolento, inquieto, che provoca reazioni di intolleranza.
Come si diventa bulli e perchè
Nell’età evolutiva l’aggressività è normale e rappresenta un atto di crescita se tenuta sotto controllo. Bisogna però distinguerla dalla violenza che riguarda l’incapacità di gestire e canalizzare le energie presenti dentro di noi.
Il racconto familiare fa capire se ci sono state carenze affettive, imitazione di comportamenti violenti, mancanza di regole, bisogni primari insoddisfatti.
Ma perchè si diventa bulli?
I ragazzi hanno bisogno di sentirsi riconosciuti, ammirati e di non sentirsi esclusi.
Indizi che fanno capire se nostro figlio può essere vittima di bullismo
- Chiede di essere accompagnato a scuola;
- Si rifiuta di frequentare luoghi specifici;
- Chiede spesso soldi o ruba;
- Torna a casa con lividi;
- Non vuole raccontare quello che gli capita.
Conseguenze
Disturbi di natura psicosomatica, ansia, attacchi di panico, autolesionismo, difficoltà a concentrarsi, disturbi del sonno.
Come comportarsi se ci accorgiamo che…
nostro figlio è vittima: ascoltare senza giudicare, incoraggiarlo a condividere, non forzarlo a raccontare, aiutarlo a non sentirsi in colpa, non sottovalutare i fatti accaduti, mostrarsi disponibili ad aiutarlo, aiutare a gestire il suo stato di ansia, non incentivare a rispondere alle accuse, comunicare con la scuola.
nostro figlio è un bullo: dialogare, comprendere le motivazioni, capire se è consapevole delle sue azioni offensive, aiutarlo a sviluppare empatia, essere chiari in merito alle conseguenze delle sue azioni, porre in essere sanzioni riparatorie per riflettere sul suo comportamento, obbligarlo a chiedere scusa, interrogarsi su cosa sta accadendo in famiglia, chiedere aiuto.
In famiglia si può…
Tenere duro nei propositi, preservare negli obiettivi, insistere sul rispetto delle regole, accettare la trasgressione.
Essere genitori autorevoli adottando la pratica dell’essere e non del fare.
Raggiungere compromessi e negoziare.