Occorre valutare caso per caso, ma ad una donna che non lavora regolarmente da almeno sei mesi e che ha residenza nelle aree più svantaggiate della Penisola, ora l’INPS provvede con un bonus.
Il bonus prevede dei contributi economici per le aziende (nello specifico, uno sconto del 50% sui contributi dovuti sugli stipendi) che assumono delle lavoratrici che rientrano negli unici due criteri stabiliti dalla normativa: non aver lavorato regolarmente da almeno sei mesi e avere residenza nelle regioni che beneficiano dell’ammissibilità ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea. In Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata, mentre per le altri regioni basta fare riferimento alla tabella dei comuni stabilita dal Decreto del 27 marzo 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il bonus viene elargito alle aziende che assumono donne di qualsiasi età, e questo quindi non è un criterio rilevante.
Il bonus è quindi per le aziende che assumono, e non viene quindi erogato direttamente alla destinataria. Con il nuovo incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato promosso dal governo, il bonus donne disoccupate risulta tuttavia conveniente solo per le assunzioni a tempo determinato o per assunzioni con un imponibile previdenziale elevato.
Questo bonus vale per un periodo pari a 12 mesi se si assume una donna con contratto a tempo determinato, e può arrivare fino a 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato o per la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Il bonus è comunque da valutare in base alla convenienza dei tre anni dello sgravio previsto per il tempo indeterminato. Ancora non si conoscono, infatti, casi di utilizzo di questi due bonus congiuntamente, quindi la convenienza e l’utilizzo sono da determinare, richiedendo all’INPS di riferimento ulteriori delucidazioni (e armandosi di pazienza in quanto in questo periodo di transizione normativa, spesso gli stessi addetti agli uffici non sanno ancora bene come applicare le novità di legge).
Per poter fruire dell’incentivo, e quindi essere agevolate nel reinserimento nel mondo del lavoro, le dirette interessate – in questo caso le donne disoccupate – possono, in conclusione, solo comunicare l’agevolazione prevista alle aziende, magari specificandolo nell’invio delle proprie candidature.
A tal proposito, di solito inserite gli sgravi contributivi o i bonus nelle informazioni del vostro CV o lettera di presentazione?